la risposta è molto semplice:
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In quasi trent’anni di esperienza, ho avuto il privilegio di esplorare e padroneggiare diverse discipline del mondo della gastronomia, dalla cucina tradizionale alla panificazione e pasticceria.
In questo settore, come in molti altri, le basi sono fondamentali. Tuttavia, l’essere umano è naturalmente incline all’evoluzione e alla scoperta. Grazie ai miei studi e all’esperienza sul campo, ho compreso che queste discipline sono intrinsecamente legate tra loro.
Non solo fanno parte del vasto mondo della gastronomia, ma condividono anche gli stessi ingredienti e reazioni fisiche e chimiche. Pensiamo, ad esempio, alla reazione di Maillard: un processo che osserviamo tanto nella cottura di un pan di Spagna quanto in quella di una costata o di una pagnotta.
La mia conoscenza approfondita di queste materie mi consente oggi di spaziare dalla cucina alla pasticceria, dalla panificazione tradizionale alla gastronomia molecolare, utilizzando tecniche e tecnologie all’avanguardia.
Questa versatilità mi permette di operare con competenza in tutti questi settori. Sempre di più, la figura dello chef deve essere vista come poliedrica e altamente specializzata. Non intendo dire che bisogna essere tuttologi, anzi, è importante diffidare da chi si presenta come tale.